Sicuramente uno dei veicoli più riusciti delle forze armate italiane, il Centauro è il risultato di una specifica emessa durante la guerra fredda per un mezzo da combattimento destinato alla difesa del territorio e, cosa più importante, dotato di alta mobilità. Essendo particolarmente pressante la richiesta della mobilità strategica del mezzo, il quale doveva essere capace di muoversi bene su qualsiasi tipologia di terreno ed allo stesso tempo di poter essere schierato velocemente in ogni luogo, i tecnici del consorzio IVECO - OTO Melara proposero come soluzione un autoblindo 8X8 dotata di pesante armamento ed abbondantemente corazzata. Il nuovo veicolo, denominato "Centauro", venne testato e collaudato con esiti positivi: nel 1991, pertanto, la proposta venne accettata e si iniziò la produzione in serie. Ordinato inizialmente in 450 esemplari, il Centauro venne costruito per l'esercito italiano in sole 400 unità, consegnate fino al 2006 in vari lotti e in versioni leggermente differenti fra loro, per via delle ristrettezze economiche in delle finanze statali. Sempre da un punto di vista produttivo, il Centauro è stato acquistato in un'ottantina di esemplari dalla Spagna, mentre nel 2008 il governo dello Oman ha piazzato un ordine di 6 unità, consegnate nel corso del 2009. Nonostante sia nato come mezzo per la difesa nazionale, il Centauro ha finito con l'essere uno dei veicoli militari italiani maggiormente utilizzati in operazioni all'estero: dalla Somalia all'Iraq, infatti, il veicolo è stato schierato in ogni teatro bellico cui ha preso parte l'Italia, dando sempre porva delle sue ottime capacità operative. Recentemente, anche gli U.S.A. si sono interessati al mezzo, prendendo in consegna 16 unità fra il 2000 ed il 2002 per prove valutative e sperimentazioni sulle dottrine di impiego dei corazzati ruotati, anche in vista dell'entrata in servizio presso lo U.S.Army dello Stryker MGS. Attualmente la produzione è chiusa ed il veicolo rimane attivo presso le forze armate italiane in circa 300 unità, oltre che prestare servizio, come accennato in precedenza, in Spagna ed Oman.
venerdì 30 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
TAM
Il TAM, acronimo di Tanque Argentino Mediano (carro armato medio argentino), nasce dalla richiesta del 1974, da parte del governo argentino, di un carro armato medio in grado di fornire buone prestazioni e, cosa fondamentale, che potesse essere supportato dalle infrastrutture nazionali, spesso obsolete ed incapaci di sorreggere il peso di un MBT vero e proprio. Essendo particolarmente costoso realizzare supportare la lunga e laboriosa fase di studio di un progetto nuovo, il governo del paese sudamericano decise di rivolgersi all'estero per l'acquisto di un programma da costruire successivamente in patria. Per la realizzazione di tale veicolo, venne stipulato un contratto con la tedesca Thyssen Henschel, oggi Rheinmetall Landsysteme, nel quale si richedeva la progettazione, sviluppo e messa a punto di un carro armato da battaglia medio e, parallelamente, di un veicolo da appoggio e trasporto truppe, il VCI (Veiculo Combate Infanteria). La ditta tedesca si impegava, inoltre, a costruire tre esemplari di preserie, i quali sarebbero stati inviati in Argentina per essere riprodotti in serie. Il TAM venne pertanto progettato e sviluppato interamente in Germania, per questo motivo svariate fonti classificano il mezzo come tedesco e non argentino, sulla base del multiuso Marder, dal quale si differenziava per la sistemazione della torretta, leggermente arretrata, e per via di svariati rinforzi strutturali. Per motivi di costo, l'equipaggiamento del TAM è stato in un primo momento penalizzato, specialmente i sistemi di tiro risultarono lacunosi per via dell'uso di strumenti semplici ed economici; nonostante tale deficit il veicolo è comunque l'attuale spina dorsale delle unità corazzate argentine. Sebbene si tratti di un carro armato relativamente leggero ed economico, il TAM permette ottime prestazioni complessive, particolarmente apprezzate sono le sue doti di maneggevolezza su ogni tipo di terreno, che vengono abbinate ad un pesante e potente armamento, nella versione da combattimento è installato un cannone da 105 mm. Ordinato inizialmente in 500 unità, il TAM è stato prodotto in poco più di 300 esemplari, a causa di difficoltà di bilancio si dovette ridurre la commessa, in tre varianti principali, oltre quella standard da combattimento: la VCRT, mezzo di recupero, la VCA 155, artiglieria semovente armata con un cannone italiano "Palmaria" da 155 mm e la citata VCI. E' stata, infine, prodotta anche una versione armata con lanciarazzi multiplo, mentre la Thyssen ha realizzato il modello TH 301, un TAM migliorato negli equipaggiamenti, per il mercato straniero, ma per il momento non ci sono stati acquirenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)